Dobbiamo parlare: ovvero 7 regole per vivere bene il dialogo con i figli adolescenti
Vi siete mai seduti a parlare con un adolescente? Vi siete mai trovati dopo diversi minuti di posture ciondolanti, irrequietezza, sguardi nel vuoto e grugniti ad urlarvi addosso, avendo accumulato frustrazione e senso di fallimento? È noto che i ragazzi non sono grandi comunicatori, soprattutto quando si tratta di parlare con i propri genitori. Ecco 7 regole per vivere serenamente il dialogo, anche quando vi troverete ad affrontare discorsi “importanti”.
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Ascoltate. Se siete curiosi di sapere cosa sta succedendo nella vita di vostro figlio, fare domande dirette potrebbe non essere efficace quanto sedervi ad ascoltare. È più facile che i ragazzi si aprano e parlino con i propri genitori se non si sentono spinti a condividere informazioni. Ricordate che anche un commento estemporaneo è un modo per mostrare interesse, e probabilmente raccoglierete più informazioni se rimarrete aperti e interessati – senza apparire curiosi.
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Evitate gli agguati. La situazione da “dobbiamo parlare” genera spesso ansia, porta talvolta i ragazzi ad assumere un atteggiamento difensivo. Prepariamo i nostri figli al fatto che abbiamo il desiderio di parlare con loro di una cosa importante. Iniziamo a introdurre il tema (scuola, famiglia, amici) e poi lasciamo del tempo per metabolizzare le informazioni. Successivamente possiamo sfruttare un accompagnamento in macchina o un incarico che in casa viene svolto insieme, per riprendere la questione e parlare.
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Date valore ai sentimenti e alle emozioni dei ragazzi, fidandovi di loro. Spesso tendiamo a sostituirci a loro e a minimizzare le loro delusioni. Ma dire qualcosa come “Non era quello giusto per te”, dopo una delusione romantica può sembrare sprezzante. Al contrario possiamo mostrare comprensione ed empatia, mettendo in luce il fatto che sappiamo comprendere il dispiacere e la delusione per quanto accaduto. Gli adolescenti vogliono essere presi sul serio, specialmente dai loro genitori. Cercate modi per dimostrare che vi fidate dei vostri figli. Chiedere un favore dimostrerà che vi fidate e farà crescere intraprendenza e autostima nei vostri figli.
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Mangiate con lui o lei. Assicuratevi che abbia qualcosa da mangiare prima di iniziare a parlare. Abbiamo tutti sperimentato la correlazione tra fame e irritabilità. Inoltre sedersi a mangiare insieme è un ottimo modo per stare in famiglia. Le conversazioni a cena danno ad ogni membro della famiglia la possibilità di confrontarsi e parlare casualmente di sport, televisione o politica. I ragazzi che si sentono a proprio agio a parlare con i genitori delle cose di tutti i giorni saranno probabilmente più aperti quando si dovessero verificare situazioni più difficili. Una regola: nessun telefono consentito.
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Controllate le vostre emozioni. Sebbene siate frustrati o arrabbiati, urlare e perdere il controllo non vi aiuterà a ottenere i risultati sperati. Le grida possono essere interpretate come un attacco, che provocherà una risposta di “lotta o fuga”. Ricordate che siete gli adulti e che i vostri figli sono meno capaci di controllare le proprie emozioni o di pensare logicamente, a maggior ragione se sono arrabbiati. Se siete troppo sconvolti per parlare, fate una pausa finché non avrete avuto la possibilità di calmarvi e dopo alcuni respiri, riprendete la conversazione.
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Camminate mentre parlate. I ragazzi pensano meglio quando sono attivi e in movimento. Costringere vostro figlio a sedersi e rimanere seduto mentre discutete potrebbe essere la ricetta per un disastro. Provate a parlare in giardino, a camminare per il quartiere mentre discutete di un problema. Parlare non è l’unico modo di comunicare, e durante l’adolescenza sarebbe auspicabile passare del tempo insieme a fare cose che vi piacciono: cucinare, passeggiare in montagna, andare al cinema, senza parlare di nulla di personale. È importante che i ragazzi sappiano che possono essere vicini a voi e condividere esperienze positive, senza doversi preoccupare del fatto che farete domande invadenti.
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Prendetevi cura dei dialoghi e dei ragazzi. Comunicate indirettamente. La creazione di un ambiente confortevole per una conversazione importante include le semplici sfumature del linguaggio del corpo e del contatto visivo. Camminare fianco a fianco o guidare in auto ridurrà naturalmente la quantità di contatto visivo diretto, abbassando nei ragazzi il livello di ansia. È normale che i ragazzi vivano alcuni cambiamenti nel loro percorso di crescita, ma è importante prestare attenzione se si notano cambiamenti nello stato d’animo, nel comportamento, nel livello di energia o appetito. Alcuni di questi segnali, così come un certo isolamento o la tendenza ad abbandonare le cose che piacciono potrebbero essere il segnale del bisogno di incontrare un professionista che possa accompagnarvi e sostenervi.
Dott. Mattia Lamberti, Pedagogista
Studio Desmos