Accompagnare i bambini al lutto
Il valore della parola e del rito.
A cura della dott.ssa Patti e del dott. Lamberti
Il corona virus e il conseguente stato di emergenza che si trascina da diverse settimane può aver portato in alcune famiglie la necessità di parlare di malattia e lutto. Nei casi maggiormente dolorosi il lutto è entrato in casa e, per alcuni bambini, questa potrebbe essere la prima esperienza di lutto. Per i genitori è importante esserci, accompagnare i più piccoli in questo delicato momento.
“E’ meglio che il bambino non sappia,”, “non voglio che mi veda così” possono essere atteggiamenti che, se da un lato vogliono tutelare il bambino, non lo aiutano a sviluppare schemi emotivi indispensabili per stare nel dolore e affrontarlo, sostenuto dallo sguardo amorevole dei propri genitori. I bambini possiedono apparati emotivi in evoluzione e, in quanto tali, sensibili agli stati emotivi delle loro figure di riferimento. Osservano i loro genitori e provano a dar- si spiegazioni. Ai sorrisi e alle lacrime, se lasciati soli, rischiando di trovare spiegazioni auto colpevolizzanti.
È importante allora mantenere un atteggiamento di trasparenza e aggiornare gradualmente i bambini sullo stato di salute di una persona cara per permettere loro di non arrivare totalmente impreparati al momento della notizia finale.
Il linguaggio deve essere curato e pensato per l’età del bambino: è differente avvicinarsi ad un bimbo di 4 anni rispetto ad un bambino di 10 anni. Inoltre, va considerata la qualità del legame che unisce il bambino alla persona che ha lasciato la famiglia. È necessario offrire un ambiente familiare in cui le diverse emozioni, comprese quelle dolorose, possono essere nominate, riconosciute ed elaborate insieme. Poter parlare in famiglia della paura e del dolore della perdita, permette al bambino di sentire che non è “solo” a provare una forte emozione. Stare insieme, nel momento di una fatica e di un distacco, è un fattore protettivo rispetto al dovere elaborare individualmente il dolore, rafforza le relazioni significative permettendo ai piccoli di sperimentare un senso di protezione e contenimento.
Nell’emergenza covid-19, l’aggravante che può creare maggior trauma in famiglia è l’impossibilità del saluto al caro, che sembra lasciare i familiari in una posizione di estrema passività. Quando le restrizioni non ci permettono di accedere ad un rito funebre classico diventa indispensabile dare spazio a dei riti personali e familiari.
Il rito ha una valenza simbolica che sostiene, adulti e bambini, nell’esprimere i sentimenti per la perdita, in un momento caotico di stato emotivo. Poter accedere ad uno spazio rituale permette di “aprire la porta” alla presa di coscienza dell’elaborazione del lutto.
Per gli adulti è consigliabile prendersi un tempo e uno spazio per scrivere una lettera dedicata alla persona cara e mettere nero su bianco quei pensieri, emozioni, ricordi emersi. I bambini possono essere invece dolcemente invitati a fare un disegno per il nonno e la nonna, che dovrà essere poi condiviso con i genitori, scegliendo un posto della casa dove custodirlo, creando così per qualche giorno un angolo del ricordo.
Se affrontare ed elaborare un lutto è “normalmente” difficile e doloroso, molto di più lo diventa in una situazione “anormale”, sconvolgente che richiede la compagnia, la condivisione pur nella solitudine del dolore.
Creare un contesto che con l’aiuto di simboli e riti, sosterrà i bambini nell’elaborare il lutto, lasciare la possibilità di ricordare e nutrire i ricordi positivi delle persone amate sarà importante non solo per loro, ma anche per gli adulti.
Ritualizzare e vivere come famiglia il lutto permette di sostenere emotivamente bambini e adulti e offre una grande occasione per celebrare, religiosamente o laicamente, la vita, per educare ed educarsi al valore del tempo ben speso, delle relazioni da costruire, della possibilità, pur nel dolore, di vedere proseguire le nostre esistenze.
FONTI
Psicologia dei legami familiari, E. Scabini R. Iafrate, Il mulino
Il lutto infantile. R. Cassibba G. C. Zavattini (ed), Il mulino
Pedagogia della morte, R. Mantegazza, Citta Aperta
Immagine: dal cortometraggio “La Luna”, Pixar