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Asilo nido sì, asilo nido no? Che fare?

admin2018-09-13T23:01:24+00:00

“…questa è la caratteristica più importante di essere genitori: fornire una base sicura da cui un bambino o un adolescente possa partire per affacciarsi nel mondo esterno ed a cui possa ritornare sapendo per certo che sarà il benvenuto, nutrito sul piano fisico ed emotivo, confortato se triste, rassicurato se spaventato” .
John Bowlby, Una base sicura,1989

 

Il gran numero di luoghi comuni sull’asilo nido non aiuta i neogenitori a prendere delle decisioni serene al riguardo, perché spesso spaventati dall’immagine dell’asilo nido come tana di batteri o timorosi di essere etichettati come “famiglia assente”.

Oggi diverse ricerche dimostrano quanto un percorso educativo nella fascia 0/3 anni possa sostenere positivamente la crescita del piccolo, aiutandolo ad elaborare diversi stimoli esterni ed interni.

Nonostante queste rassicurazioni i dilemmi dei genitori davanti alla scelta di come e quando far iniziare il nido sono tanti e complessi e non è facile darvi risposta.
Proviamo a fissare dei punti di riferimento lungo il percorso per orientarsi al meglio.

In primo luogo possiamo affermare che non esiste una “stagione” standard in cui poter far iniziare il nido al piccolo perché ogni nascita è diversa ed ogni relazione caregiver ( *persona che se ne prende cura)/neonato è un universo a parte con propri tempi e ritmi.

Consideriamo infatti che il periodo di svezzamento – dai 6 agli 8 mesi – è un periodo complesso in cui è importante dedicarsi completamente al piccolo affinché la relazione tra lui e il caregiver possa consolidarsi nello scambio di cure e attenzione.

L’importanza della qualità del legame tra il neonato e la mamma in questo periodo è fondamentale: è in questa relazione infatti che si pongono le basi del benessere psicofisico del bambino e dello stile comportamentale che si andrà via via strutturando (Bolwby, 1969). Infatti un caregiver presente al bisogno (al pianto per la fame o per il pannolino etc.) è un caregiver che trasmette fiducia, è una “base sicura” (Bolwby,1989) che sostiene il bambino nella scoperta del mondo, senza farlo cadere in angosce e paura.

La consapevolezza della qualità di questo primissimo periodo diventa un buon fattore per effettuare una scelta serena per l’iscrizione del piccolo al nido. Si consiglia quindi di far iniziare al bambino l’esperienza del nido all’interno di un clima familiare sereno, in cui la relazione neonato/caregiver è solida e calda e dopo un periodo di preparazione all’evento.
I periodi successivi ad una forte malattia o ad una assenza prolungata di una figura genitoriale rischierebbero di fomentare un senso di abbandono e insicurezza nel piccolo. È consigliato il confronto con il pediatra di famiglia e con le altre mamme impegnandosi a creare una rete di supporto valida.

Per una scelta accurata di un asilo nido è molto importante prendere in considerazione non solo il piano formativo ma anche i tempi di spostamento casa/asilo che si rendono necessari (a nessun bambino piace essere sballottato più del dovuto). Il periodo di ricerca e scelta dell’asilo nido diventa un momento cuscinetto in cui i genitori si preparano al distacco, cominciano a valutare nuovi ritmi e nuovi bisogni di tutta la famiglia.

In secondo luogo è buona norma pensare all’asilo nido come un percorso formativo ricco di stimoli, ma che non può e non deve sostituire il tempo di crescita all’interno del sistema famiglia. Le conquiste e i risultati conseguiti all’asilo devono trovare riscontro a casa e viceversa, ne consegue l’importanza di una buona alleanza con lo staff dell’asilo scelto.

Possiamo concludere che il tempo migliore per far iniziare al piccolo l’asilo nido è dettato dal tempo della relazione caregiver-bambino, un tempo necessario per consolidare il legame e fornire al bambino i primi strumenti emotivi per affrontare con serenità il distacco e intraprendere con slancio le nuove avventure. In caso di dubbi e perplessità è importante ricordare che il confronto con i professionisti ( pediatri, psicologi, pedagogisti ed educatori) può diventare un momento molto costruttivo e un sostegno valido ai fini della scelta.
Di certo il sentiero da condividere tra famiglia e asilo è un sentiero in salita ma che può diventare ricco di soddisfazioni mettendo nello zaino, quale migliore strumento, la relazione.

Articolo pubblicato in “Arteinfanzia magazine” Dicembre 2017

Dott.ssa Laura Patti
Studio Desmos

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