LA CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE
Una bussola fondamentale per le relazioni.
Lo staff di studio Desmos oggi si prepara a celebrare la giornata internazionale diritti dei bambini e degli adolescenti, ma cosa significa questa data? Cosa sono i diritti dei minori?
31 anni fa l’assemblea generale delle nazioni unite ratificava la convenzione che oggi ricordiamo, la convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rights of the Child-CRC), un accordo internazionale che obbliga gli stati a riconoscere e promuovere i diritti dei più piccoli.
Attraverso la firma e l’adesione a questo accordo, la comunità internazionale riconosce la necessità di tutelare, attraverso specifici diritti, le persone con meno di 18 anni, ma anche di garantire, attraverso la definizione di scelte e politiche attive, il rispetto e la promozione di questi stessi diritti.
ILa CRC è l’accordo internazionale maggiormente ratificato al mondo, sono ad oggi 196 i paesi che hanno aderito alla CRC, tutti gli stati del mondo con l’eccezione degli Stati Uniti d’America. Ltalia ha adottato la CRC con la legge 176 del 1991, da quel momento la convenzione entra nel nostro ordinamento e dovrebbe orientare le scelte e le azioni non solo degli organi centrali dello Stato, ma di tutte le amministrazioni pubbliche da tutti coloro che svolgono un pubblico servizio, a maggior ragione se si tratta di un servizio dedicato ai più piccoli.
Ovviamente l’adesione alla CRC non è garanzia del rispetto e della promozione dei diritti che essa sancisce, sono ancora moltissime le situazioni in Italia e nel mondo, in cui i diritti dei minori vengono disattesi e negati. Il lavoro della nostra équipe testimonia che situazioni di forte deprivazione nei riguardi dei minori sono presenti anche nei nostri comuni di residenza
La Convenzione del 1989 non è il primo documento che riconosce degli specifici diritti dell’infanzia ma la sua straordinarietà è data dalla rivoluzione culturale che essa propone. Le bambine e i bambini, le adolescenti e gli adolescenti non sono più visti solo ed esclusivamente come oggetto di tutela e assistenza, ma riconosciuti pienamente come soggetti di diritto e quindi titolare di propri diritti specifici e inalienabili.
La CRC si compone di 54 articoli ed è basata su quattro principi fondamentali:
- Il principio di non discriminazione (art. 2 CRC) sancisce che i diritti espressi nella carta riguardano tutti i bambini e ragazzi, senza possibili esclusioni o discriminazioni;
- Il principio del superiore interesse del minore (art. 3 CRC) che stabilisce che, in tutte le decisioni che riguardano i minori, dovrà essere preminente l’interesse dei minori stessi;
- Il diritto alla vita, allo sviluppo, alla sopravvivenza (art. 6 CRC) che impegna gli stati non solo alla tutela della vita, ma anche ad impegnarsi affinché ogni bambino possa svilupparsi e sopravvivere;
- Il principio di partecipazione e rispetto per l’opinione del minore (art. 12 CRC) che assicura ai bambini e alle bambine, alle adolescenti e agli adolescenti, il diritto ad esprimere liberamente la propria opinione e ad essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano. A questo diritto corrisponde il dovere, per gli adulti, a tenere nella debita considerazione le opinioni dei bambini e dei ragazzi.
Diversi autori promuovono da tempo una lettura della CRC che non si limiti ad un solo approccio giuridico. Se è evidente che la carta costituisce un testo di natura legislativa, non possiamo tralasciare però la grande valenza sociale e pedagogica che questo documento possiede. La CRC può diventare uno strumento di programmazione e orientamento per le politiche sociali ma anche un fondamentale modello di orientamento dell’azione educativa. Educare a partire dai diritti significa costruire progettualità pedagogiche basate sui diritti e sui principi espressi dalla carta.
La CRC permette agli insegnanti e agli educatori di verificare la propria progettualità e le proprie pratiche. Al netto delle violazioni esplicite e dirette dei diritti garantiti ai bambini e agli adolescenti dalla CRC, che vanno portate alla luce, fermate e condannate, c’è sicuramente, nei servizi educativi così come nelle scuole, la possibilità di ampliare e migliorare pratiche didattiche ed educative orientate ai diritti dei bambini.
La CRC può diventare un ottimo strumento per la formazione dei più piccoli alla cittadinanza, ma non possiamo limitarci a proporre stimoli, giochi e attività per far conoscere i diritti dei bambini, senza dotarci di uno spazio di riflessione e verifica di quanto, quegli stessi diritti e principi, sono promossi nelle nostre scelte quotidiane di adulti con compiti educativi.
Sarebbe troppo facile pensare che la violazione dei diritti dei bambini riguarda solo alcuni stati o alcune fasce della popolazione. La giornata di oggi ci ricorda che ogni bambino, ogni adolescente ha dei diritti inalienabili. Il diritto alla vita, il diritto alle cure, il diritto al gioco e tutti gli altri che vi invitiamo a scoprire, leggendo la CRC.
Come Studio Desmos, occupandoci di legami e di cura delle relazioni, siamo particolarmente legati al tema dell’ascolto reciproco, dell’ascolto che sappia valorizzare le esperienze e i vissuti. Ogni bambino, ogni adolescente ha una voce. A noi, adulti, il compito di ascoltarla e di creare, insieme ai più piccoli, le condizioni perché non resti inascoltata.