#IORESTOACASA
Custodire i legami e la salute di tutti.
A cura di Dott.sa Laura Patti e Dott. Mattia Lamberti
Le misure di contenimento dell’infezione da nuovo Coronavirus stanno chiedendo a tutti noi delle attenzioni speciali e una modalità diversa di gestire il tempo in famiglia. Abbiamo deciso di provare a dare alcune suggestioni che, ci auguriamo, possano essere utili ai genitori, nel vivere con maggiore serenità questa situazione.
Ci piacerebbe cominciare da uno dei nostri motti: “METTERE PAROLA” .
La possibilità di aprire un dialogo con i nostri bambini rimane, sempre, la via privilegiata da percorrere rispetto alla logica dell’omissione della spiegazione, del far finta di niente o del nascondere il dato reale.
I bambini hanno un apparato emotivo in continua evoluzione e , in quanto tale, morbido, vulnerabile e sensibilissimo ai diversi stimoli esterni e interni al proprio sé.
I nostri piccoli poi sono dei grandi osservatori: ci guardano, leggono il linguaggio del nostro corpo e assorbono i nostri stati emotivi.
Rifuggire dal dialogo è un atteggiamento pericoloso che rischia di lasciarli soli a trovare erronee spiegazione o giustificazioni fantasticate cariche di angosce.
Parlare nel modo giusto.
Usiamo un linguaggio semplice che possa sostenere i meccanismi più sottili del pensiero del bambino. Moduliamo il linguaggio in funzione dell’età del bambino che abbiamo davanti e del mondo in cui si muove, pensa, esprime le sue emozioni. Non possiamo usare un linguaggio ricercato e adultizzato per i più piccoli e dobbiamo evitare di puerilizzare con i bambini più grandi (9-10 anni). Ricordiamo sempre che comunicare l’informazione è solo una parte del processo comunicativo. Insieme alle informazioni trasmetteremo emozioni, il nostro stato d’animo, la percezione che tutto andrà per il meglio o una preoccupazione eccessiva e immotivata. Spieghiamo loro l’importanza di lavarci le mani e le norme di comportamento che sono importanti per tutti, per le persone che ci sono vicine e anche per quelli che non conosciamo.
Il momento giusto
Un’attenzione particolare anche al “ momento giusto” che deve essere “giusto” sia per il piccolo che per l’adulto. Per i bambini cerchiamo un momento di calma, prendiamo il tempo necessario per spiegare che in questi giorni è importantissimo lavarsi le mani; che non è possibile uscire o andare a scuola, ma che si possono fare tante cose insieme. Non trascuriamo l’importanza del fare con loro, del fare insieme motivando ed esplicitando le ragioni di ciò che facciamo, magari utilizzando uno stile giocoso.
“Adesso la mamma si lava bene anzi benissimo le mani con il sapone per almeno 40 secondi. Li contiamo insieme?? Poi li contiamo anche per te.”
Il momento “giusto” non deve interrompere un gioco in cui sono immersi, ma sarà scelto in un tempo di defaticamento. Prima di una lettura o dopo, prima o dopo un gioco condiviso. Facciamoci aiutare dai video pensati per loro .
Durante la giornata cerchiamo di mantenere intatte almeno alcune routine: tenendo un momento per lo svago e uno per i compiti o un’attività programmata (fare una torta, sistemare i giocattoli, giochi interattivi).
Non abbiate paura di lasciarli un po’ soli (ma monitorati) per dar loro un margine di creatività per inventare nuovi giochi, nuovi ruoli, nuove avventure da sviluppare tra le mure di casa.
Non dimentichiamo di dare importanza ai disegni, una delle modalità più efficaci per permettere l’espressione dei bambini. Il tratto che i bambini usano ci parla delle loro tensioni o delle loro preoccupazioni. Non lasciamo questi disegni sul tavolo di casa ma guardiamoli insieme a loro, chiediamo di illustrarci cosa e chi hanno disegnato, custodiamoli con cura per questo periodo e diamogli uno spazio, celebrandoli sul frigorifero.
Prendiamoci cura anche dei peluche e dei pupazzi importanti per loro.
Proteggere il giocattolo del cuore, vuol dire comunicare che a casa nessuno è lasciato indietro e che tutti si prendono cura di tutti. Ciascuno riceve le cure di cui necessita.
La casa si trasforma, diventa un regno magico della protezione e non della restrizione. Un luogo sicuro.
Per quanto riguarda l’adulto, suggeriamo di trovare un momento in cui non c’è sovraccarico di informazioni dei media, dei social o dei confronti con i colleghi, tutte cose che possono averci messo in uno stato di allerta significativo.
L’ idea è quella di prenderci del tempo per metabolizzare e digerire tutte le diverse informazione senza doverle sfogare con ansia. Troviamo un luogo adatto per confrontarci con gli adulti e scaricare le nostre preoccupazioni senza investire di queste ultime gli spazi del bambino.
E il tempo? Come lo gestiamo?
Non è semplice e non è necessario riempire troppo le giornate dei nostri piccoli. Anzi. Questo tempo di sospensione di alcune attività, ci può dare l’occasione di impostare il nostro tempo con loro come un tempo dello stare, piuttosto che un tempo del fare.
Spesso restiamo sorpresi dalla quantità di attività che caratterizzano i pomeriggi dei nostri bambini: danza, nuoto, musica, corsi di lingue. Tutte cose molto utili, ma che dopo otto ore passate a scuola rischiano di diventare fonte di stress e affaticamento nei più piccoli.
Cogliamo allora questa strana situazione come occasione di lentezza. Come occasione per dedicarci ad attività creative, al gioco, alla lettura, al disegno.
Non dobbiamo necessariamente fare cose utili, non dobbiamo fare per forza cose finalizzate allo sviluppo di chissà quali competenze. Facciamo piuttosto cose belle, cose divertenti, cose senza uno scopo preciso. Coloriamo le foglie, facciamo liquidi colorati, realizziamo poesie con i ritagli di giornale. Usiamo il tempo in casa per coltivare i ricordi: riguardiamo le foto di famiglia, stampiamo quelle che da anni teniamo nella memoria del computer e realizziamo con i nostri bambini delle cornici. Magari facendo piccoli regali per gli amici che adesso non possiamo andare a trovare ma che presto rivedremo. Facciamo attenzione a due riempitivi: tv o video su internet e videogiochi. Sappiamo quanto può essere complicato far utilizzare questi strumenti il giusto tempo. Ma con la sospensione delle attività scolastiche e non, è molto forte il rischio di un appiattimento delle giornate sullo schermo, per giocare o per guardare. Condividiamo con i nostri figli queste esperienze. Facciamo una partita con loro ai videogames e guardiamo qualche video con loro, usiamo insieme la tecnologia stando in relazione, piuttosto che come sostitutivo della nostra attenzione o presenza. Se riusciremo a seguire questi piccoli accorgimenti pensiamo che, da questa situazione, potremmo uscire tutti più consapevoli e più capaci di affrontare la quotidianità, anche quando sarà tornata normale.